giovedì 1 dicembre 2011

L'attacco della Fondazione Agnelli alla scuola media. Un rapporto che non convince

http://www.fga.it/La scuola secondaria di I grado, già media, come ancora la chiamano i Soloni della Fondazione Agnelli(sic), presieduta  Maria Sole Agnelli  e diretta da Andrea Gavosto,non è affatto  l’anello debole della scuola italiana, come indica invece  il recente rapporto annuale della sopra citata fondazione, nel quale gli studiosi della Agnelli, facendosi  forti di presunte  rilevazioni internazionali(ad esempio, credo. i test Ocse Pisa),  sostengono che  gli studenti italiani subirebbero alle medie una netta  flessione nel loro processo di  apprendimento , rispetto alla  scuola elementare. Inoltre diventerebbero più marcati rispetto alla scuola primaria   i divari di apprendimento determinati dall’origine socio-culturale degli studenti. Con il risultato che  la Secondaria di primo grado godrebbe di una cattiva reputazione sia nell'opinione pubblica, che presso le famiglie.
Da insegnante della scuola secondaria di primo grado mi sento di contestare gran parte di queste asserzioni. Almeno nella realtà scolastica che conosco, quella genovese, non c'è affatto la  flessione negli apprendimenti tra primaria e secondaria di primo grado, di cui parla la Fondazione, anzi. Quanto al divario di apprendimento, determnato dall'origine socio culturale, alle medie si lavora costantemente  per contenerlo e , se non sempre ci si riesce, una delle cause è la mancanza di risorse. I tagli ai progetti e l'eliminazione delle compresenze hanno impoverito un segmento scolastico che presenta per l'utenza svantaggiata obiettive  maggiori difficoltà, per ciò che concerne gli apprendimenti,  rispetto alla scuola primaria.
Vorrei concludere dicendo che nel  mondo della scuola e nell'utenza, non si percepisce affatto la cattiva reputazione della  Secondaria di I grado di cui discettano Gavotto e collaboratori, che parlano di carenze in ambito pedagogico-didattico , senza probabilmente aver mai messo piede in una scuola. Alle medie  gli insegnanti più motivati - e sono tanti, malgrado l'età media elevata e gli stipendi vergognosi- cercano di rendere motivanti le loro lezioni, dando ampio spazio all' innovazione e alle nuove tecnologie, penso ad esempio alla  redazione dei giornali scolastici.
Quanto all'auspicio della Fondazione, che condivido, di un  ringiovanimento della classe docente alle medie-estenderei il discorso anche alle superiori- lo stessa cozza con le intenzioni di questo e del precedente governo di far stare in cattedra i professori sino a 69 anni! Mi sa che tra qualche anno avremo la scuola dei nonni.

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